A Montecitorio ciò che conta è far soldi: video scandalo di un deputato talpa

Postato il 8 Dicembre 2011 in Mondo Reale, Politica, Televisione da

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Un deputato ha collaborato per registrare, con una micro-telecamera, alcune conversazioni con i suoi colleghi, i quali sembrano ossessionati soltanto da una cosa: dai soldi e dal vitalizio. Parlano del denaro che hanno e di quello che vorrebbero ancora. Questi personaggi sono disposti a tutto per diventare sempre più ricchi, anche vendere il proprio voto.

Il video (alla fine del post), è tratto da “Gli intoccabili“, programma di La7 condotto da Gianluigi Nuzzi che sta sollevando un gran polverone tra i cittadini e molto probabilmente avvierà la caccia al deputato «traditore» attraverso il quale sono stati ripresi i discorsi che di solito avvengono nella Camera dei Deputati, coloro che hanno scelto di rappresentare il popolo tra una votazione, una scazzottata, una partitella con l’iPad, una pianificazione per restare il più possibile in carica (non per fare del bene al Paese, ma solo e soltanto a loro stessi).

Alcune delle battute che si possono ascoltare nel video:

«Lavori troppo, tu».
«Eh, lavoro troppo».
«Tu fai pure tu come Berlusconi? Otto a notte te ne fai?».
«No, io me ne faccio di più!».

Ed ancora altre delle parole rubate ad un deputato, con il volto censurato per comprendere la sua identità:

«Sono l’unico che qui di benefit non ne ha. Pensione non ce l’ho, non c’ho un cazzo… Sono l’unico vero precario».

Ed ancora altri due signori, che dicono:

«Ormai è tutto… Tutto una tariffa, qua. È solo tariffa».
«La tariffa tua quant’è?».
«Al vostro buon cuore».
«No, no, la tariffa la devi fare tu».
«Al vostro buon cuore…».

E infine un’altra conversazione, piuttosto volgare, che fa ancora riferimento alla pensione, al vitalizio:

«Ma riuscite a fare tirare avanti questo governo? Ce la fate fino alla scadenza? Meglio anche per te. Così pigli pure tu la… Adesso devi fare quattro anni, sei mesi e un giorno. Perciò fatti nu poco li cazzi tua e non rompere più i coglioni a… E andiamo avanti. Così anche tu ti manca un anno…».
«Meno di un anno!».
«Meno di un anno e ti entra il vitalizio. Tu che cazzo te ne fotte, dico io? Tanto questi sono tutti malviventi. A te non ti pensa nessuno. Te lo dico io, caro amico. Che questi, se ti possono inculare ti inculano senza vaselina nemmeno».
Una sola cosa ha in testa, qualcuno che magari davanti ai microfoni giura di fare politica «al servizio dei cittadini»: non uscire da quel guscio dorato. Anche perché, a volte, senza quella poltrona e quella possibilità di alzare il prezzo del suo voto, sarebbe rovinato: «Sono un reietto. Me ne sto da solo. Sono contento perché… Cioè, mi dispiace per la situazione economica dell’Italia che è andata così… Però… Per me sono contento perché il 14 dicembre c’è stato questo scombussolamento degli ex di An perché se non c’era questo scombussolamento io finivo qui. Cioè, basta, finito. Probabilmente finisco così lo stesso, però… Io ho bisogno di un posto di lavoro».
«Perché, non hai nessun lavoro?».
«Faccio il disoccupato».
«E quindi qui ti eri sistemato…».

Non credo siano necessario commentare oltre. Non credo che siano tutti così, non ci potrei credere: se così fosse l’unica alternativa sarebbe fuggire da questo Paese, perchè saremmo ai limiti della sommossa popolare, della guerra civile. Posso intanto sperare che queste persone, ignoranti e sanguisughe, vengano finalmente espulse per porre la parola fine ad una politica in cui “saltimbanchi” e “clown” giocano a fare i padroni del mondo.

Immagine anteprima YouTube

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